Si tratta di una combinazione della moderna tecnologia presente in “Google Maps” con la ricerca storica espressa nelle carte prodotte dal Palestine Exploration Fund da Claude R. Conder e dalla sua équipe del British Ordnance Survey negli anni '1870 e '1880. Queste carte ormai classiche contengono più di 10000 nomi di località, e sono una risorsa di grande importanza per il periodo Turco in Palestina. Il GAIA Lab della Arizona State University ha convertito i 27 fogli in più di 50000 pezzi che sono stati integrati nella interfaccia interattiva di Google Maps con le solite caratteristiche di navigazione e zoom.

Vista generale della parte centrale della zona interessata alle carte del Palestine Exploration Fund (1880 ca.).

Ingrandimento della regione immediatamente a sud di Gerusalemme (Al-Quds), fin quasi a Betlemme.