Latest from the CTS

Search all CTS sites


Saturday, November 21, 2009

Una carta archeologica ricercabile della Palestina (6950 siti)

CropperCapture[3].jpgDopo due anni di intensi negoziati e ricerche sono stati messi sulla carta da archeologi americani, israeliani e palestinesi, circa 7000 siti storici della Terra Santa. Certe informazioni erano state tenute segrete dalle autorità militari israeliane per decine di anni!
La risultante mappa si può vedere, ricercare, ingrandire ecc. nel sito dell’ Università della California (USC) con l’interfaccia di Google Map.

Saturday, October 24, 2009

DOAJ: Directory of Open Access Journals


DOAJ fornisce gratuitamente il testo completo di riviste bibliche, letterarie e scientifiche in molte diverse lingue. L'elenco comprende 4382 riviste e 320624 articoli.
Si può ricercare parole e frasi nel testo degli articoli oppure esplorare per titoli e soggetti (ad esempio: Storia, Archeologia, Lingue, Filosofia, Religione, Bibbia, ecc.).

Tuesday, October 20, 2009

Nuovo e-book su Ascalon, Cesarea, Sefforis, Masada e Gerusalemme (Fortezza Antonia)

La Biblical Archaeological Society offre la seguente raccolta di contributi nel campo dell'archeologia biblica sia dell'Antico che del Nuovo Testamento. Gli articoli, tutti di rinomati autori, trattano di Ascalon, Cesarea, Sefforis, Masada e Gerusalemme (Fortezza Antonia).

Sara Yeomans (Ed.), Israel: An Archaeological Journey, Biblical Archaeology Society, 2009. p. VI+64

CONTENT
- “Introduction”, by Sara Yeomans
- “The Fury of Babylon: Ashkelon and the Archaeology of Destruction,” by Lawrence Stager
- “Vegas on the Med: A Tour of Caesarea’s Entertainment District.” by Yoseph Porath
- “How Jewish was Sepphoris in Jesus’ Time?” by Mark Chancey and Eric Meyers
- “Where Masada’s Defenders Fell,” by Nachman Ben-Yehuda
- “A New Reconstruction of Paul’s Prison: Herod’s Antonia Fortress,” by Ehud Netzer
      È possibile scaricare gratuitamente questo e-book direttamente dal loro sito: BAS - bib-arch.org (PDF download - 4.6 Mb)



       Nella figura, la nuova ricostruzione dell'Antonia proposta da Netzer.

      Sunday, September 27, 2009

      La Sacra Bibbia (versione CEI 2008) disponibile in rete

      È ora disponibile il testo elettronico completo della nuova Bibbia CEI in formato Acrobat (.PDF) nel sito “laparola.it”, organizzato in un comodo indice.

      Chi preferisce tutta la Bibbia riunita insieme in un solo file, può scaricarla invece da qui.

      Friday, February 27, 2009

      Atti di Munazio Felice Flamine Perpetuo (Gesta apud Zenophilum, 18‑19)

      Ottavo consolato di Diocleziano e settimo di Massimiano, giorno quattordicesimo prima delle calende di giugno (18 maggio 303).
      Dagli atti di Munazio Felice, flamine perpetuo, amministratore della colonia di Cirta.

      Appena giunsero alla casa in cui si riunivano i cristiani (ad domum in qua christiani conveniebant), il flamine perpetuo Felice, amministratore della colonia, disse al vescovo Paolo: «Consegnate tutte le Scritture della [vostra] legge (scripturas legis) e tutte le altre cose che avete, come vi è stato ordinato, al fine di obbedire al comando imperiale».
      Il vescovo Paolo rispose: «Le Scritture sono in mano ai lettori, ma noi siamo pronti a consegnarvi tutto quello che abbiamo qui».
      L'amministratore Felice, flamine perpetuo, ordinò al vescovo Paolo: «Mostrami i lettori o manda a chiamarli».
      Rispose il vescovo: «Li conoscete tutti».
      Ribatté l'amministratore Felice: «Non li conosciamo!»
      Insistette il vescovo Paolo: «Li conoscono i pubblici impiegati, intendo dire gli scrivani Edusio e Giunio».
      Disse allora l'amministratore Felice: «Ferma restando la questione dei lettori, che gli scrivani avranno il compito di ricercare, consegnate intanto voi tutto quello che avete».

      Mentre il vescovo Paolo sedeva, con i presbiteri Montano, Vittore, Deusatelio e Memorio, in piedi stando i diaconi Marte ed Elio, i suddiaconi Marcuclio, Catullino, Silvano e Caroso, i fossori Gennario, Meraclo, Fruttuoso, Miggine, Saturnino, Vittore e altri, di fronte a loro Vittore, figlio di Aufidio, redasse il seguente inventario: due calici d'oro, sei d'argento, sei orcioli d'argento, un piccolo caldaio d'argento, sette lucerne d'argento, due grandi candelabri, sette piccoli candelieri con le loro lucerne, undici lucerne di bronzo con le loro catene, ottantadue tuniche da donna, trentotto veli, sedici tuniche da uomo, tredici paia di calzature da uomo, quarantasette da donna, diciotto funi rustiche.

      L'amministratore Felice ordinò ai fossori [in realtà suddiaconi - vedi sopra] Marcuclio, Silvano e Caroso: «Consegnate tutto quello che avete».
      Silvano e Caroso risposero: «Quello che era qui lo abbiamo tirato fuori tutto».
      Il flamine Felice, amministratore dello stato, rispose a Marcuclio, Silvano e Caroso: «La vostra risposta viene trascritta negli atti».

      Dopo che i perquisitori si recarono nelle stanze della biblioteca (in bibliothecis) e trovarono gli armadi vuoti, Silvano recò un cofano d'argento e una lucerna, pure d'argento, dicendo di averli trovati dietro un orcio.
      Vittore, figlio di Aufidio, disse a Silvano: «Saresti morto, se non li avessi trovati!»
      Il flamine Felice disse a Silvano: «Cerca bene, se per caso c’è rimasta qualche cosa».
      Rispose Silvano: «Non c’è rimasto niente, abbiamo tirato fuori tutto».

      Quando fu aperta la stanza dei banchetti (triclinium), vi furono trovate tre botti e tre orci.
      Felice, flamine perpetuo e amministratore dello stato, disse quindi: «Consegnate le Scritture che avete, affinché possiamo soddisfare ai precetti e agli ordini dei sovrani».
      Catullino recò un solo codice, molto grande (codicem unum pernimium maiorem). L'amministratore Felice domandò: «Perché avete consegnato un solo codice?»
      Catullino e Marcuclio risposero: «Non ne abbiamo di più, perché siamo suddiaconi, ma sono i lettori che tengono i codici».
      Il flamine perpetuo Felice, procuratore statale, disse a Catullino e Marcuclio: «Fateci trovare i lettori!»
      Catullino e Marcuclio risposero: «Non sappiamo dove siano».
      Insistette il flamine Felice: «Se non sapete dove siano, diteci i loro nomi!»
      Risposero i due cristiani: «Non siamo traditori. Siamo in tua presenza. Dai ordine di farci uccidere».
      Felice allora ordinò: «Siano arrestati!»

      Quando giunsero alla casa di Eugenio, l'amministratore Felice, rivolto a lui, gli disse: «Consegnami le Scritture che hai, in conformità con l'editto».
      Eugenio gli presentò quattro codici.

      Rivolto a Silvano e a Caroso, Felice ordinò: «Scoprite gli altri lettori!»
      Silvano e Caroso risposero: «Lo ha già detto il vescovo che gli scrivani Edusio e Giunio li conoscono tutti. Siano loro a indicarti le case dei lettori!»

      Gli scrivani Edusio e Giunio dissero: «Siamo pronti a indicarteli, signore».
      Quando giunsero alla casa di Felice, costruttore di mosaici, egli presentò cinque codici; quando giunsero alla casa di Vittorino, ne presentò otto; in casa di Proietto, questi presentò cinque codici maggiori e due minori; giunti che furono alla casa del maestro (grammaticus) Vittore, Felice gli ordinò: «Consegna le Scritture che hai, per obbedire all'ordine».
      Il grammatico Vittore consegnò due codici e quattro quaderni.
      Rivolto al maestro, Felice gli disse: «Consegna le Scritture, poiché ne hai ancora».
      Rispose il maestro Vittore: «Se ne avessi avute ancora, te le avrei date».

      Quando giunsero alla casa di Euticio di Cesarea, Felice gli disse: «Consegna le Scritture che hai presso di te, secondo l'editto».
      Euticio rispose: «Non ne ho».
      Felice disse ad Euticio: «La tua risposta viene trascritta negli atti».

      Quando giunsero alla casa di Codeone, la moglie di questi presentò sei codici. Felice le disse: «Guarda bene se ne hai ancora degli altri e, in tal caso, consegnali».
      La donna rispose: «Non ne ho».
      Rivolto allo schiavo pubblico Bovi, Felice comandò: «Entra e cerca se ne hanno degli altri».
      Rispose lo schiavo: «Ho cercato e non ne ho trovati».

      Rivolto a Vittorino, Silvano e Caroso, Felice disse: «Se qualche cosa è stata tralasciata, è vostra responsabilità».

      Dall’Appendice alle opere di Ottato di Milevi: CSEL 26, p. 186-188.

      Wednesday, January 14, 2009

      Testimonium Flavianum (AJ XVIII, 63-64)

      Paragone di alcuni testi evidenziati a colore
      (fare clic sulle immagini per ingrandirle).




      "Ora, ci fu verso questo tempo Gesù, uomo sapiente, seppure bisogna chiamarlo uomo: infatti faceva (era operatore di) opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità. E attirò a sé molti Giudei, e anche molti dei Greci. Costui era il Cristo.
      E avendo Pilato, per denunzia degli uomini principali fra noi, punito lui di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti comparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già detto i divini profeti riguardo a lui. E ancora adesso non è venuta meno la razza di quelli che, da costui sono chiamati cristiani
      "
      (G. Ricciotti, La Guerra Giudaica, SEI 1963, 154-165. Il testimonium Flavianum.

      Miracoli, insegnamento, croce, apparizioni, cose predette dai profeti… un testo così cristiano da insospettire i critici, diversi dei quali lo ritengono una interpolazione posteriore, almeno in parte.

      Ma forse non è necessario arricciare tanto il naso.

      Il termine Χριστός lo si trova una seconda volta in Giuseppe AJ VIII, 137 in riferimento a un muro coperto di intonaco. Il verbo χρίω è usato con il senso di dipingere, mettere l'intonaco, ungere - normalmente usato per l'unzione regale.
      Non c'è nessun passo in cui il termine si trova col sostantivo Unto nel senso di Messia.
      Qui perciò può avere solo il senso di un nome proprio del fondatore dei Cristiani. Giuseppe vuole spiegare da dove sono originati i cristiani che a Roma sono presenti al momento della redazione del paragrafo. Gesù detto il Cristo è stato crocifisso da Pilato ed è da lui che i cristiani portano il loro nome. Molto simile a ciò che scrisse Tacito negli Annali XV, 44: "Nerone inventò i colpevoli...quelli che il popolo chiamava Cristiani...Il loro nome veniva da Cristo che sotto il regno di Tiberio era stato condannato al supplizio per ordine del procuratore Ponzio Pilato..."
      Da cui si deduce che Tacito abbia desunto la notizia da Giuseppe la cui opera era nota a Roma come lo era l'autore. Scrive Svetonio scrivendo di Vespasiano VI,6: "Uno dei prigionieri più nobili chiamato Giuseppe incarcerato gli affermò costantemente che in breve sarebbe stato liberato da lui (divenuto) imperatore".
      Eusebio scrive di Giuseppe in HE III, 9,2 elogiativamente: "che fu di gran lunga il più celebre dei Giudei del suo tempo… lo riconoscono non solo i suoi connazionali ma gli stessi romani che a Roma gli eressero una statua e ne stimarono i libri degni delle biblioteche".

      "se bisogna chiamarlo uomo"
      Nel Contra Apionem I, 232 e 236 di un indovino egiziano Amenofis si scrive che era "un uomo saggio e profetico che sembrava aver partecipato a una natura divina per la sua saggezza e la sua prescienza".
      - Giuseppe chiama "divino" ciò che oltrepassa la misura comune
      Mosè: "gli egiziani stimano che questo uomo è ammirevole e divino (Contra Apionem I, 279)
      - Samuele: appare simile a Dio AJ VI, 33
      - Salomone: ha una intelligenza divina AJ VIII, 34; gode di una saggezza divina per tutte le cose, specialmente per provvedere il suo paese di strade" AJ VIII, 187
      - Isaia: era riconosciuto da tutti come divino e meravigliosamente veritiero AJ X, 35
      - Daniele: acquista presso gli uomini "la confidenza nella sua verità e una reputazione di divinità AJ X, 268. doxan theiotetos

      Con l'espressione Giuseppe ha voluto sottolineare l'impressione che Gesù aveva fatto sui suoi contemporanei.

      Visto in questa luce, Giuseppe nel testimonium appare come un testimone con qualche simpatia nei riguardi di Gesù e del Battista dei quali parla a proposito di Erode Antipa e di Pilato anche senza supporre una relazione tra di loro, mentre nella tradizione cristiana i due sono strettamente uniti.
      (Testo elaborato da eugenio su appunti di M. Piccirillo)

      Monday, December 8, 2008

      Google Maps e la collezione di Carte del “Palestine Exploration Fund” (ca. 1880)

      Nell’ambito del progetto DAAHL (Digital Archaeological Atlas of the Holy Land), servito dal California Institute for Telecommunications and Technology (Calit2), UC San Diego, tra le varie novità offerte ce n’è una veramente sorprendente.

      Si tratta di una combinazione della moderna tecnologia presente in “Google Maps” con la ricerca storica espressa nelle carte prodotte dal Palestine Exploration Fund da Claude R. Conder e dalla sua équipe del British Ordnance Survey negli anni '1870 e '1880. Queste carte ormai classiche contengono più di 10000 nomi di località, e sono una risorsa di grande importanza per il periodo Turco in Palestina. Il GAIA Lab della Arizona State University ha convertito i 27 fogli in più di 50000 pezzi che sono stati integrati nella interfaccia interattiva di Google Maps con le solite caratteristiche di navigazione e zoom.






      Vista generale della parte centrale della zona interessata alle carte del Palestine Exploration Fund (1880 ca.).








      Ingrandimento della regione immediatamente a sud di Gerusalemme (Al-Quds), fin quasi a Betlemme.

      Saturday, December 6, 2008

      Strumenti per la ricerca di informazioni attraverso Internet, e per la valutazione e la citazione delle risorse elettroniche

       
      Utilissima pagina a cura del Prof. Fra Carlo Bottero, OFMConv. Docente di Metodologia scientifica nell'ITA (Istituto Teologico di Assisi) e Direttore della Biblioteca d'Istituto (28.10.2008).

      INDICE
      Testi introduttivi

      Strumenti per la ricerca e risorse informative

      Orientamenti generali e aggiornamento sul WWW
      Repertori generali di strumenti per la ricerca e risorse informative
      Indici web per parola (motori di ricerca)

      Repertori, introduzione, valutazione e monitoraggio
      Singoli motori di ricerca
         Singoli motori di ricerca italiani
         Meta-indici (interrogazione simultanea e cumulativa di più motori)
         Multi-indici (pagina di accesso a più motori, interrogabili separatamente)

      Strumenti di ricerca per il "web invisibile" (risorse informative non segnalate dai motori di ricerca, come i database)
      Repertori generali di risorse informative divisi per argomento (directory, subject tree)
      Repertori con presentazione o recensione delle risorse
      Virtual reference desk e opere di consultazione (non sempre chiaramente distinguibili dalle subject directory)
         Virtual Reference Desk
         Enciclopedie
         Dizionari e risorse linguistiche
         Iconografia, cartografia e geografia
         Risorse per lo studio della storia
         Risorse giuridiche

      Servizi di reference e risorse professionali
      Fornitura copie di documenti (document delivery) e mediatori dell'informazione (information broker)
      Repertori di risorse accademiche
      Chiesa cattolica, cristianesimo, teologia, religioni
         Enti
         Subject directory e Virtual Reference Desk
         Opere di consultazione e risorse informative
         Studio della Sacra Scrittura
         Patristica
         Varia (liturgia, diritto, dottrina sociale)
         Francescanesimo
         Biblioteche digitali e testi magisteriali
         Iconografia
         Periodici online
            Abbreviazioni
            Repertori e strumenti di ricerca
            Singole testate
         Tesi

         Risorse per la pastorale
         Insegnamento della religione

      Biblioteche digitali (raccolte di documenti elettronici full text)
      Archivi digitali Open Access
      Repertori di biblioteche e di OPAC
      Principali OPAC a livello internazionale
      Principali OPAC italiani
         Repertori
         Singoli OPAC e meta-OPAC
         Principali OPAC per la ricerca teologica

      Repertori di gruppi di discussione e mailing lists
      Periodici elettronici
      Liste italiane di periodici
      Tesi di laurea e dottorato
      Current contents
      Repertori case editrici online
      Librerie e servizi editoriali online
      Istituzioni e associazioni

      Strumenti per la valutazione delle risorse informative elettroniche, in particolare online

      Strumenti per la citazione delle risorse elettroniche

      Saturday, November 22, 2008

      Il ministero sacro nel Tempio ebraico e l’abito del sommo sacerdote

      Testo estratto dalla Lettera di Aristea a Filocrate, 92-99 (scritto del II sec. aC)
      [92] Il ministero dei sacerdoti è incomparabile per il dispiego di forza fisica che richiede e per la disposizione di ordine e di silenzio. Tutti si affannano spontaneamente verso un servizio estremamente faticoso e ciascuno esegue con cura il compito assegnatogli. Senza interruzione prestano servizio, alcuni occupandosi del legname, alcuni dellʼolio, alcuni del fior di farina, altri dei profumi; altri, infine, incaricati della carne dei sacrifici impiegano una notevole forza: [93] afferrano con le mani le cosce dei vitelli che sono di circa due talenti per ciascuna, le sollevano alla giusta altezza con mirabile gesto delle mani e le collocano al loro posto senza sbagliare. Lo stesso accade anche per le pecore e le capre che stupiscono per peso e grassezza. Infatti coloro cui compete scelgono bestie del tutto prive di difetti, notevolmente grasse, e si compie allora lʼoperazione descritta più sopra. [94] Per il loro riposo è disposto un luogo ove siedono quelli che sono in turno di pausa. Trascorso questo, alcuni tra coloro che hanno avuto una sosta si alzano prontamente, anche se nessuno impone loro le modalità del servizio. [95] Vi è un silenzio assoluto, tanto che si potrebbe ritenere che nel luogo non vi sia alcuno, nonostante che gli uomini preposti al servizio siano circa settecento oltre al gran numero di persone che offrono le vittime ma tutto è condotto con rispetto e in maniera degna della grandezza divina.

      [96] Un grande stupore ci colse quando vedemmo Eleazar officiare con lʼabito sacerdotale, nella gloria che emanava dallʼabito indossato e dalle pietre che lo adornavano. Vi sono dei campanelli dʼoro intorno allʼorlo che emettono un suono particolare e ai loro lati melograne, bordate di fiori di splendidi colori. [97] Ai fianchi indossava una magnifica ricca cintura tessuta in colori meravigliosi. Sul petto porta quello che è chiamato «lʼoracolo» su cui sono fissate dodici pietre di specie diverse legate in oro con i nomi dei capi delle tribù, secondo lʼordine originario. Ciascuna pietra getta dei bagliori dellʼindescrivibile colore che le è proprio. [98] Sulla testa porta il cosiddetto cidaris e, al di sopra, la inimitabile mitra, il diadema consacrato che porta scolpito in caratteri sacri, su una lamina dʼoro, in mezzo alle ciglia, il nome di Dio pieno di gloria. Egli è stato giudicato degno di usare questi oggetti durante il culto. [99] La visione dʼinsieme di tutto ciò incute timore e sconcerta, tanto che si può credere di essere andati in un altro mondo fuori dal nostro e sostengo che chiunque andrà a vedere quanto ho descritto sarà colpito da stupore e meraviglia indicibile e il suo intimo sarà scosso dallo stato di santità di ogni cosa.


      Questa immagine (come quelle del post precedente) è tratta da: Living in the Time of Jesus di Peter Connolly (1983): “Le vesti dei sacerdoti e quelle del sommo sacerdote in particolare”.

      Wednesday, November 5, 2008

      L’ellenismo “cacciato dalla porta rientra dalla finestra”

      La rivolta maccabaica si pose come scopo di combattere l’ellenizzazione forzata e di difendere le patrie tradizioni. I componenti della dinastia asmonea incominciano presto, ciò nonostante, a portare nomi greci in aggiunta ai loro nomi ebraici o in luogo di essi (Giovanni Ircano, Aristobulo, Alessandro Ianneo, Salome Alessandra…)!


      Un po’ più complicata la dinastia erodiana…

      Jerusalem Time

      “Visiopacis” Blog Search